Monitoraggio Discariche: Problema globale
Il Monitoraggio Discariche è un problema attuale per la gestione del territorio, basti pensare che negli ultimi tre decenni c’è stata una crescente preoccupazione globale per gli impatti sulla salute pubblica attribuiti all’inquinamento ambientale. L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) stima che circa un quarto delle malattie che affliggono l’umanità oggi si verificano a causa della prolungata esposizione all’inquinamento ambientale. A tal proposito va ricordato che:
- La gestione impropria dei rifiuti solidi è una delle principali cause di inquinamento ambientale e degrado in molte città e aree suburbane, in particolare nei paesi in via di sviluppo.
- Molte di queste città non dispongono di normative sui rifiuti solidi e di adeguate strutture di smaltimento, anche per i rifiuti nocivi. Tali rifiuti possono essere cancerogeni, tossici o persino radioattivi. Le discariche municipali sono luoghi designati per lo smaltimento dei rifiuti. A seconda del livello di gestione dei rifiuti di una città, tali rifiuti possono essere scaricati in modo incontrollato, separati per scopi di riciclaggio o semplicemente bruciati. In alcune situazioni la criminalità può anche essere coinvolta nel processo di gestione dei rifiuti causando conseguenze pericolose e imprevedibili.
- Una cattiva gestione dei rifiuti rappresenta una grande sfida per il benessere dei residenti in città, in particolare di quelli che vivono adiacenti alle discariche a causa del potenziale dei rifiuti di inquinare acqua, fonti alimentari, terra, aria e vegetazione. Lo smaltimento e la gestione inadeguati dei rifiuti comportano quindi un degrado ambientale, la distruzione dell’ecosistema e comportano grandi rischi per la salute pubblica.
Il riciclaggio e il compostaggio dei rifiuti sono cresciuti nell’ultimo decennio in tutta Europa, ma la maggior parte dei paesi continua a conferire in discariche la maggior parte dei rifiuti, nonostante gli obblighi di riciclare metà dei rifiuti entro il 2020. I dati rilasciati da Eurostat (2018) mostrano che, in media, il 23% dei 490 kg di rifiuti che ogni europeo genera finisce in discarica, il 30% viene riciclato e il 17% viene compostato. Viene bruciato circa il 28%, in genere per energia. Le cifre mostrano un enorme divario tra una manciata di paesi – guidati da Paesi Bassi, Belgio e Danimarca – che hanno eliminato gradualmente le discariche mentre la maggior parte delle altre nazioni dell’UE continua a scaricare la maggior parte dei loro rifiuti.
Sebbene, il numero di discariche nei paesi dell’UE sia diminuito in modo significativo negli ultimi 10-15 anni, principalmente attraverso la chiusura di discariche e altri siti di basso livello, il problema del monitoraggio delle discariche dismesse rimane ancora molto urgente e attuale. Al contrario, il numero di discariche illegali e incontrollate in Europa sia in costante aumento; l’ultima stima effettuata nel 2010 ha elencato, solo in Italia, oltre 5000 aree contaminate non autorizzate che coprono 2000 ettari di superficie, ma si sospetta che queste cifre siano fortemente sottovalutate. I numeri di cui sopra diventano allarmanti in particolari aree d’Italia dove le organizzazioni criminali di tipo mafioso sono profondamente coinvolte nel processo legale di smaltimento dei rifiuti.
Il Satellite per il monitoraggio delle Discariche e del Territorio
In un quadro come quello delineato, l’utilizzo di uno strumento capace di monitorare periodicamente vaste aree di territorio appare essenziale per salvaguardare la salute della popolazione.
Le discariche sono depositi permanenti di rifiuti solidi urbani e derivanti da varie attività umane. Nella normativa italiana si definisce il piano di sorveglianza, con la precisazione della frequenza dei controlli da effettuare per stabilirne l’evoluzione temporale delle grandezze monitorate. In particolare si prevede una gestione attenta del sito sia durante la fase operativa, sia successivamente alla chiusura, impostando un’attività di monitoraggio sul sito e sul contesto circostante, per valutare possibili contaminazioni derivanti dalla discarica.
Il progetto SIMDEO, i numerosi studi e le esperienze maturate nel settore, hanno dimostrato il grande vantaggio delle tecniche di Remote-Sensing applicate allo studio delle discariche dei rifiuti, più precisamente mediante i dati EO è possibile:
- La stima della quantità dei rifiuti stoccati in discarica;
- Il Management in situ della discarica (supporto alle operazioni);
- Il Monitoraggio dell’evoluzione nel tempo della discarica (rispetto delle procedure e delle regolamentazioni, prevenzione di rischio di inquinamento);
- L’impatto ambientale che ha la discarica nel contesto circostante.
L’analisi del sito comprende, l’analisi volumetrica da dato SAR (Cosmo SkyMed) ed un’analisi di natura chimica derivante da integrazioni di sensori ottici satellitari (Sentinel) e sensori termici satellitari e non, per valutare le eventuali contaminazioni che la discarica starebbe generando nell’ambiente circostante.
Tecniche di Elaborazioni delle Immagini Satellitari per il monitoraggio delle discariche
Con il progetto Simdeo si sono ottenuti risultati notevoli ed incoraggianti nel campo, fino ad allora inesplorato, dello studio mediante immagini SAR delle tecniche d’interferometria, applicate alle discariche controllate. L’interferometria è una tecnica di gran lunga adoperata per la stima di piccoli cambiamenti, ma che si applica al limite delle sue possibilità in contesti affetti da coerenze non elevate come nel caso delle discariche. Gli spostamenti individuati dall’analisi delle immagini Cosmo hanno restituito valori compatibili con gli scostamenti misurati sul campo.
Coppie di immagini SAR CosmoSkyMed elaborate per generare mappe di coerenza, possono evidenziare quelle zone in cui sono avvenuti cambiamenti nel territorio considerato; in un intervallo temporale che va dalle due immagini della coppia.
In modo complementare i sensori ottici Multispettrali ed Iperspettrali possono fornire informazioni aggiuntive circa la contaminazione e l’impatto delle discariche sul territorio circostante. Ricorrendo infatti agli indici di vegetazione è possibili stimare e classificare le variazioni anomale rispetto allo stato di salute della vegetazione.
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